LINGUA O IDIOMA?
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Alla voce LINGUA il vocabolario reca quattro definizioni, delle quali le più importanti sono:
L’origine della parola lingua si perde nella notte dei tempi, e stante il suo aver una parte innegabilmente importante nell'articolazione delle parole, non c’è da sorprendersi se colui che ha dato un nome al nostro mezzo d’espressione vocale l’ha chiamato lingua eo* linguaggio.
Già da tempo, però, sappiamo che l’organo più importante al fine della fonazione (il pronunciamento delle parole) non è la lingua ma la laringe, più precisamente le corde vocali che hanno sede in essa; e dunque, considerata l’ambiguità della parola lingua in quanto ha due significati; e considerata l’univocità della parola IDIOMA, il cui unico significato è “Lingua peculiare di una nazione (con una sottolineatura enfatica) . .”; perché continuare ad usare principalmente la parola lingua, e solo occasionalmente la parola idioma?
Come spiegherò nel brano omonimo, l’INTERPRETABILITÀ delle parole è un aspetto tanto più negativo quanto più consente, a chi è in malafede, di mistificarne i significati a proprio vantaggio, e quindi a detrimento degli altri*.
A fronte di quanto sopra, anche se nel caso della parola lingua, le mistificazioni in malafede, hanno poco spazio, quando a scegliere le parole sono io, la lingua è sempre e solo l’organo della cavità orale dei Vertebrati . . , mentre quello che si scridice*, ossia che si parla e che si scrive, è l’idioma.